20energy sta studiando con Autostrade per l’Italia e Terna l’utilizzo della pedana apparsa dieci anni fa in una versione più efficiente

di Maurizio Bertera

La scintilla è venuta dal mare, sviluppando un sistema in grado di produrre energia dal moto ondoso del mare, una sorta di boa smart. Ma l’ambiente marino è imprevedibile e aggressivo, a quel punto aveva più senso puntare sulla strada. Produrre energia dal passaggio delle auto non è idea recente, se ne parla da quasi un decennio: sono stati realizzati prototipi e proposte tecnologie che attirano per qualche tempo i media ma si perdono rapidamente. Il progetto più interessante è Lybra, messo a punto fa dalla start-up milanese Underground Power, attiva dal 2011 nel campo delle rinnovabili: grazie a uno speciale dosso rallentatore, il sistema è in grado d’immagazzinare e rilasciare, in un secondo tempo, l’energia cinetica generata dalle auto in fase di frenata. Una sorta di fonte non convenzionale a basso impatto ambientale, perfetta per gli ingressi dei centri commerciali o le corsie di incolonnamento in prossimità dei caselli autostradali. Lungo una strada mediamente trafficata, secondo i calcoli dell’azienda, un impianto con uno sviluppo in lunghezza di dieci metri generava l’energia sufficiente per soddisfare le esigenze di una quarantina di abitazioni.

Fonte: Gazzetta dello Sport